• Dai Territori

Comune di Ortovero

Pubblichiamo l'intervento del Sindaco Andrea Delfino.

Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.

"Ortovero sorge sulla sponda destra dell’Arroscia, poco più a monte della confluenza col Lerrone. In epoca romana esisteva qui un insediamento, «Ortus Vetus», localizzabile forse nell’attuale zona di Pozzo.

L’adesione al progetto di una rete pubblica e gratuita come quella Wifi Italia è, per la nostra amministrazione, uno dei modi per valorizzare, attraverso la moderna tecnologia, la storia del nostro paese.

Le prime notizie certe di Ortovero sono della prima metà del ‘300,successivamente, dopo aver fatto parte del Comune di Albenga, Ortovero fu annesso alla Repubblica di Genova. Nel 1797, con la costituzione della Repubblica Ligure, Ortovero si costituirà, insieme a Pogli, comune indipendente all’interno della Giurisdizione del Centa. Nel 1819 la Municipalità di Ortovero fa parte della Provincia di Albenga. Dal 1861 sarà inserita nella Provincia di Genova, e questo fino al 1927, anno in cui verrà a dipendere dalla nuova Provincia di Savona.

L’agricoltura è sempre stata l’attività principale degli Ortoveresi: se in passato essa era di mera sussistenza, oggi è basata principalmente sulle colture ortofrutticole: vigneti, uliveti e coltivazione in serra di fiori e di piante ornamentali. Il Pigato, il cui vitigno fa parte dei cosiddetti vitigni greci giunti in Liguria nel Medioevo, è un vino bianco sugli 11,5° dal colore dorato, brillante, trasparente. D.O.C. dal 1988. Dal 1976 opera ad Ortovero la Cooperativa Viticoltori Ingauni, che imbottiglia circa 200.000 bottiglie tra Pigato (da cui si estrae anche un’ottima grappa), Vermentino, Rossese, Ormeasco.

Su tutto il territorio comunale sono presenti sentieri per amanti della natura e percorsi a piedi, a cavallo e in mountain-bike. La cucina di Ortovero è quella ligure: ravioli e tagliarini di borragine, pesto, torta pasqualina, cima, coniglio alla ligure, anguille fritte, friscioli (frittelle di baccalà), cipolle e fiori di zucca ripieni. Pesce e dessert si sposano volentieri con l’ottimo vino Pigato.”